Il gioco della scopa: un evergreen attraverso le epoche

La scopa è uno dei giochi più popolari e diffusi nel nostro Paese. Il nome trae origine dalla sua presa più distintiva che consiste nel ripulire il tavolo Photo by José Pablo Iglesias on Unsplash

La scopa è uno dei giochi più popolari e diffusi nel nostro Paese. Il nome trae origine dalla sua presa più distintiva che consiste nel “ripulire il tavolo”, prendere cioè tutte le carte rimaste in tavola con una carta, e fare così punto.

 

Le origini del gioco sono antiche e avvolte nel mistero: alcuni sostengono che derivi da un gioco spagnolo chiamato “Escoba”, che ha regole molto simili, altri che tragga le sue origini da due giochi iberici, la “Primiera” e “ Scarabucion”, molto in voga nel ‘400.  La tradizione italiana narra invece che il gioco fosse praticato nel '400 nel porto di  Napoli da pescatori e pirati per mettere in palio i bottini conquistati razziando le case e le imbarcazioni dei nobili.

 

Il gioco ha avuto un ruolo molto importante nella cultura italiana, segnando tante generazioni e superando le classi sociali. Per questo negli ultimi anni, con l’avanzare della tecnologia, non si è perso l’interesse per questo passatempo e sono tantissime le persone che giocano con altri appassionati live sul web o tramite le applicazioni per cellulare.

 

Le regole del gioco sono molto semplici ma sono comunque necessarie abilità e attenzione perché, grazie alla struttura del punteggio, si prestano all’ideazione di strategie di gioco.

Per giocare si utilizza un mazzo di 40 carte italiane divise in 4 semi (coppe, bastoni, spade e denari) ciascuno composto da 10 carte, rispettivamente asso, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, fante, cavallo e re.

Il numero di giocatori può variare da 2 o 3 oppure, se si è in 4, si formano due coppie, dove i giocatori di ciascuna coppia siedono uno di fronte all’altra. In caso di più giocatori si può giocare in squadre composta da 2 o 3 persone. A ciascun giocatore vengono date 3 carte e 4 vengono scoperte sul tavolo. Nelle mani successive si continua la distribuzione di 3 carte per ciascuno sino a esaurimento del mazzo. La presa si può fare prendendo una carta dello stesso valore di quella che si vuole giocare oppure sommando le carte per raggiungere tale valore, ma in caso in tavola ci sia una carta di ugual valore si è obbligati a prendere quella. In caso non vi sia nessuna carta da prendere sul tavolo si gioca una carta, appoggiandola sul tavolo. Se si prendono tutte le carte in tavola si fa scopa, fatta eccezione per l’ultima mano.

I punti “di mazzo” sono quattro: carte (chi ha un numero maggiore di carte), denari (chi ha più carte di denari), settebello (7 di denari) e primiera (combinazione di 4 carte, una per seme, che assegna un punto a chi ottiene il valore complessivo più alto, tenendo conto che il 7 vale 21 punti, il 6 dà 18 punti, l'asso conferisce 16 punti, il 5 dà 15 punti, il 4, il 3 e il 2 rispettivamente 14, 13 e 12 punti, mentre il re, il fante e la donna 10 punti.). 

 

La  scopa non si basa quindi solo sulla fortuna: abilità e memoria nel ricordare quali carte son state già state giocate è fondamentale per prevedere quelle che devono ancora passare dello stesso valore e di conseguenza pronosticare le mosse degli altri giocatori.

Per allenare la mente, divertirsi e vincere non resta quindi che andare al bar con gli amici o restare comodamente a casa, giocando con gli altri appassionati online.

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